Vittorio Valentini, Presidente VEM sistemi, ripercorre i primi anni che seguirono alla nascita del Web e i cambiamenti che di lì a poco avrebbero portato a una vera e propria rivoluzione tecnologica
Il World Wide Web compie 30 anni. Era il 12 marzo del 1989 quando l’ingegnere informatico inglese Tim Berners-Lee presentò al CERN di Ginevra – il laboratorio europeo di fisica delle particelle presso cui lavorava come esperto informatico – la prima proposta per la costruzione di un sistema che permettesse la condivisione delle informazioni in maniera semplice tra diversi computer, ovvero quello che sarebbe diventato il World Wide Web e che avrebbe rivoluzionato il modo di gestire le informazioni.
Quello che Berners-Lee aveva fatto, in sostanza, era dotare Internet di un’interfaccia universale, intuitiva e facile da usare: grazie a essa chiunque poteva pubblicare informazioni, collegarle tra loro per mezzo di link e renderle accessibili a livello globale con una facilità mai vista prima.
Sulla base di quel documento il primo sito fu lanciato nel 1991 e da allora Internet è esploso spalancando le porte a un modo nuovo di comunicare e informarsi. Oggi sono 4,39 miliardi gli utenti internet al mondo, quasi 55 milioni gli italiani ad accedere a Internet*.
VEM sistemi, che nasce a Forlì pochi anni prima, nel 1986, è stata tra le prime aziende in Italia a capire le potenzialità del web e di Internet intuendo i cambiamenti che avrebbero portato anche nel modo di lavorare e di connettere le persone e come, di conseguenza, i servizi della società avrebbero potuto sfruttare il notevole impulso insito in questa rivoluzione. VEM sistemi lavora sulle reti di dati dagli albori di Internet in Italia ed è proprio agli inizi degli anni ’90 che la società decide di ospitare un Internet Service Provider all’interno del proprio headquarter di Forlì per evitare tutti i limiti delle connessioni via modem; all’epoca avere un collegamento diretto a Internet era una rarità.
In quegli anni VEM sistemi inizia a installare i primi router Cisco con scheda ISDN, negli USA non si utilizzava già quasi più l’ISDN, ma linee internet da 1 MB, per cui si faticava ad avere supporto per quei prodotti. Quello delle infrastrutture, in Italia, è sempre stato motivo di ritardo nell’adozione delle nuove tecnologie. Ma furono proprio le schede ISDN che costrinsero VEM a pensare al monitoraggio remoto: dovevano esser monitorate, per capire se e quanto stavano accese e connesse, dunque funzionanti. Senza questa attività di monitoraggio solo la bolletta avrebbe consentito di capire il tempo di connessione, troppo tardi per tenere le spese sotto controllo.
Ai tempi non erano affidabili nemmeno le linee dedicate (come quelle per le filiali): caduta una linea dedicata il router apriva la chiamata telefonica e faceva transitare i dati sulla linea telefonica in autonomia, per cui le aziende spesso non si accorgevano nemmeno della cosa. Per rispondere a questa problematica nacque net.watch, il primo servizio VEM, ancora oggi parte dell’ampio portafoglio servizi dell’azienda.
Quando le aziende cominciarono a connettersi a Internet direttamente, le società di telecomunicazioni offrivano connessioni a consumo (in base alla quantità di dati che transitavano), di nuovo erano necessari sistemi di monitoraggio che tenessero sotto controllo la quantità di traffico dati generata su quella linea. Net.watch interrogava il router per avere informazioni sulla quantità di traffico dati che vi transitava, ma era fondamentale dare ai clienti la possibilità di accedere a queste informazioni in qualunque momento e da qualunque luogo. Nasce così il portale web “myvem” grazie al quale i dati relativi al traffico internet potevano esser resi disponibili in tempo reale ai clienti. Myvem ancora oggi è la piattaforma as a service di monitoraggio, gestione eventi e reportistica di tutti i sistemi che compongono l’infrastruttura ICT, Facility, Data Center, IoT dei clienti VEM.
L’evoluzione dei mercati, la nascita di nuove applicazioni, l’avvento e la diffusione di Internet assieme alla trasformazione delle telecomunicazioni, la diffusione delle infrastrutture, hanno caratterizzato lo svilupparsi di architetture sempre più complesse. VEM ha saputo cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti e nel corso dei suoi 33 anni di storia si è evoluta da azienda di elettronica ad azienda che si occupa dapprima di cablaggi, passando poi agli apparati di rete, ai server ai data center e alla sicurezza informatica, per arrivare a occuparsi di tutto ciò che si collega al cavo Ip di un’azienda, fino allo sviluppo software custom per essere in grado di cogliere tutte le potenzialità dell’Internet delle cose.
Il Web ha permesso a Internet di diffondersi e diventare uno strumento universale. Internet oggi è ormai pervasiva, tutte le nostre attività si stanno spostando sulla rete, caratterizzata da una capillarità e complessità incredibile ma anche dall’assenza di una governance. Trent’anni fa Tim Berners-Lee ha inventato il web e lo ha reso totalmente libero, oggi però mette in guardia il mondo sui rischi del web: incitamento all’odio, violazioni della privacy, cybercrime, manipolazione politica, e auspica un “contratto per il web”.
*Fonte: Global Digital Report 2019 – We Are Social